Il Trumpismo pericoloso


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Lo scopo dell'ordine esecutivo firmato il 27 gennaio è "proteggere la Nazione dall'ingresso del terrorismo straniero". Ma nessuno dei 19 attentatori del'11 settembre proveniva da Iraq, Siria, Yemen, Libia, Somalia, Sudan o Iran, i 7 Paesi colpiti dal bando. Nessuno di questi è tra i maggiori esportatori di foreign fighter. E in nessuno di questi la "Trump Organization" ha interessi economici. La stampa d'oltreoceano: "Conflitto di interesse".

"NEW YORK- La magistratura americana contro Donald Trump. Un giudice federale di New York ha ordinato la sospensione d'emergenza di parte degli ordini esecutivi del Presidente sull'immigrazione, in particolare il provvedimento che vieta l'ingresso negli Stati Uniti a tutti coloro che arrivano con validi visti da sette Paesi considerati dalla Casa Bianca a rischio di terrorismo. Analoghe decisioni sono state emesse da giudici del Massachusetts, Virginia e Washington. Il giudice di New York ha emesso un ”emergency stay” che proibisce su scala nazionale la deportazione delle persone fermate, affermando che provocherebbe «danni irreversibili». La decisione consente quindi a chi è giunto con un visto valido di rimanere temporaneamente negli Stati Uniti". (ilsole24ore.com)
Io sinceramente sono sconcertato da quello che è accaduto nelle ultime 48 ore. Gli ordini esecutivi del neo presidente a stelle e strisce hanno un qualcosa di incredibile: un conto è fare qualcosa per fermare l'immigrazione clandestina, un altro è quello di un provvedimento a sfondo discriminatorio. Quello a cui stiamo assistendo è, a tutti gli effetti, un atto razziale. Non molto distante, forse per niente, dalle leggi razziali entrate in vigore nel 1938 in Italia volute fortemente dal partito Nazista.
Il provvedimento esecutivo del presidente Trump, infatti, firmato venerdì, prevede che per 90 giorni siano sospesi la concessione dei visti e l'ingresso a tutti i cittadini di Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen sino a quando non saranno adottate nuove procedure di vigilanza. Mentre l'ingresso è vietato a tutti i rifugiati per 120 giorni.
Qui non si parla di controlli intensificati e specifici per una determinata categoria di persone (cosa che potrebbe essere anche comprensibile), ma si parla di una violazione, tra l'altro anche incostituzionale, dei diritti umani: vietare l'ingresso in un Paese per la mera responsabilità di avere una determinata cittadinanza. Di questo passo nulla vieterebbe a Trump di ripensare anche all'ingresso negli USA degli Italiani - ammettiamo gli torni in mente che i cittadini del Bel Paese sono responsabili della criminalità organizzata d'oltreoceano - o degli Inglesi - casomai potesse ravvisare il pericolo di un ritorno sotto dominio coloniale -.
Il discorso da fare non è nemmeno tanto legale a questo punto: è un discorso umano. Quanti cittadini (con regolare permesso), quanti studenti e quanti lavoratori onesti fanno parte di quegli Stati? E' davvero necessario rovinare vent'anni di politica estera per un'ideale vecchio di settant'anni?
Fortunatamente, alcuni giudici sono intervenuti con delle decisioni contro queste misure firmate dal presidente Trump contro rifugiati ed immigrati di sette nazioni a maggioranza musulmana. Il primo ricorso, dai legali della Aclu (American Civil Liberties Union), era stato presentato a Brooklyn a nome di due rifugiati iracheni che erano stati detenuti all'aeroporto JFK - nonostante avessero ricevuto regolarmente asilo e fossero in possesso di validi visti - definendo l'ordine "incostituzionale" e "in violazione della legge internazionale". Intanto, dimostranti anti-Trump iniziavano a radunarsi davanti al tribunale e negli aeroporti per protestare.
Anche alcuni leader americani, e tutti i leader stranieri, hanno espresso perplessità contro l'atto esecutivo del presidente Trump. Mitch McConnel, leader della maggioranza al Senato, in un'intervista alla Abc ha dichiarato: "è una buona idea rafforzare i controlli sull'immigrazione ma penso anche che sia importante ricordare che alcune delle nostre fonti migliori contro il terrorismo islamico sono i musulmani, sia in questo Paese che all'estero". Il ministro degli Esteri Boris Johnson a twittato:
Dalla Germania, Angela Merkel, attraverso il suo portavoce ha fatto sapere che "la necessaria e decisiva battaglia contro il terrorismo non giustifica il fatto di sottoporre persone di una determinata origine o fede a un generale sospetto"
Per rimanere nel nostro Paese, il Premier Paolo Gentiloni dichiara:
Mentre, come consuetudine vuole, il portavoce dell'ignoranza, dell'incostituzionalità, della ipocrisia (era di ieri il suo post a favore della giornata della memoria), della pochezza del italiano medio, il Sig. Matteo Salvini, commenta così:
Inutile ripetere che è necessario prendere le distanze da questo atto e da qualsiasi altro atto simile, sperando che non ce ne siano in futuro. E' fondamentale non cadere nella facilità dell'intolleranza e dell'ignoranza. Non dobbiamo dimenticare il passato: non dobbiamo dimenticare il muro di Berlino, non dobbiamo dimenticare le frontiere chiuse dell'Europa, non dobbiamo dimenticare le leggi razziali, e così via. Dobbiamo essere maturi e concreti. Non fatevi forgiare dal populismo più becero.