È la “diva” delle nebulose, il suo volto campeggia su tutti i libri di astronomia eppure un suo primo piano super dettagliato è stato scattato solo ora grazie al telescopio spaziale Hubble. Le sue osservazioni, unite a quelle fatte da Terra, hanno infatti permesso di ricreare in un modello tridimensionale la vera forma della Nebulosa Anello.
La Nebulosa Anello è sempre stata un grande elemento di interesse per studiosi ed appassionati di astronomia; ad ogni modo, le ultime immagini inviate sulla Terra dal telescopio spaziale Hubble mostrano che la conformazione della nebulosa planetaria scoperta nel 1779 da Antoine Darquier de Pellepoix è molto diversa da quanto ritenuto finora.
"La nebulosa non assomiglia ad un bagel (un dolce rotondo con un buco nel centro di origine ebraica, ndr) ma piuttosto ad una ciambella di gelatina, perché è riempita di materiale nel mezzo. Con i dettagli forniti da Hubble possiamo vedere una forma completamente differente da quanto ritenuto finora: le nuove osservazioni mostrano la nebulosa con dettagli molto più nitidi, permettendoci di vedere che le cose non sono così chiare come pensavamo", ha affermato il professor Robert O'Dell della Vanderbilt University di Nashville.
In base alle ultime osservazioni ottenute con la Wide Field Camera 3 di Hubble, gli scienziati hanno potuto osservare in maggior dettaglio l'anello di gas di colore giallo-arancione, costituito dai gas rilasciati durante la fase finale di evoluzione della stella.
I colori che vanno dal celeste al blu, con alcuni riflessi violacei, della parte sferoidale centrale sono invece prodotti dall'emissione dell'elio, eccitato dalle radiazioni emesse dalla nana bianca (il puntino bianco nel centro dell'immagine).
Le ultime immagini hanno portato gli astronomi a ritenere che la parte centrale sia in effetti una regione con la forma di un pallone da football, che abbiamo finora percepito come più o meno piatta a causa della prospettiva, composta da materiale gassoso e contornata nella sua zona più grande da un ulteriore anello di gas più freddi.
Oltre ad una maggiore conoscenza della nebulosa, questi nuovi dati permetteranno una migliore comprensione di quale sarà il comportamento del Sole quando, tra sei miliardi di anni, esaurirà il suo "combustibile" e diventerà a sua volta una nana bianca, collassando su sé stesso.
Il processo non si svilupperà in modo uguale a quello dell nana bianca al centro della nebulosa, dal momento che il Sole è una stella di dimensioni nettamente inferiori, ma ci saranno comunque delle similarità.
Fonte: NASA