"Viaggiare significa essere in pari con il mondo"




Mi  è sempre piaciuto viaggiare.

Negli ultimi due anni ho percorso più di 100.000 km solo in aereo. Viaggiare mi rende vivo. Mi apre la mente, e il cuore. Mi rende ingordo. Di tutto. Gli occhi si riempiono e memorizzano ogni dettaglio di quello che vedono. Le orecchie chiedono di ascoltare qualsiasi parola straniera come se non avessero ascoltato per anni. Il naso ruba odori di vita e cibo che passa al palato ansioso e avaro di provarli. Il tatto fa del suo per non rimanere indietro.


E in tutto questo prendere, Brain è ghiotto di memoria. Con la paura di dimenticare. Con la paura di svegliarsi un giorno e aver dimenticato quello che ha vissuto.

E in mezzo a tutta questa vita che mi circonda, in mezzo a tutto questo vivere, il mio corpo diventa pieno di ogni tipo di sensazione. E si prende il suo tempo per sognare, a tempo, e vivere, per tempo, con l’Universo.

E può succedere di tutto. Ma non riesco proprio a dire di non avere un mondo per come lo immagino. Che sia al di sotto dei miei sogni. Perché è il mondo che ho sempre desiderato. E’ la vita che ho sempre seguito. Che ho intrapreso da quando ero bambino.

E’ quella vita che ogni scelta, ogni bivio, ogni lancio di moneta, mi ha portato ad avere.

E sapere che questo mio viaggio sia unico mi rende orgoglioso. Mi rende ancora più pieno, ancora più lussurioso verso la vita. Verso quello che ho e quello che avrò. Perché nessuno percorrerà le mie stesse orme. E io non percorrerò mai le ombre di qualcun altro.

E in mezzo a tutta questa meraviglia continuo a chiedermi come si faccia a non credere in qualcosa di superiore. In qualcosa che pianifichi ogni singola vita.

Sta di fatto che credere in qualcosa pregiudica l’esistere di un libero arbitrio. Ma se quel qualcosa fossimo noi stessi? Mini universi singoli che continuano a incontrarsi, a scontrarsi, a cercarsi?

Sta di fatto che questo significa viaggiare. Significa conoscere una miriade di altri universi e prendersi il meglio da ognuno di loro. Perché i viaggiatori che si incontrano hanno questo di speciale: vengono vissuti in un tempo limitato. E in un tempo limitato, le persone, tolgono fuori tutto il meglio che hanno. E sta a noi prendersi questo meglio e farlo nostro. Senza pregiudizi. Senza occhi socchiusi. Senza bianco e nero.

Viaggiare significa essere in pari con il mondo. E se siamo in pari con il mondo e con noi stessi, se stiamo bene nella nostra pelle e con quello che ci circonda, allora non siamo lontani da casa o dal nostro amore. Siamo solo altrove. Con la nostra casa e il nostro amore dentro di noi.